Non si sa mai dove si va

Aprile. Aria frizzante dal finestrino abbassato e profumo di erba tagliata. Presto, eppure sono già in viaggio. Qualcuno ha bisogno, si va. Radio in sottofondo e pensieri concentrati su ciò che mi sta aspettando. Certezze granitiche che diventeranno dubbi, già lo so. Entri ogni volta in una casa diversa, visi nuovi. Per lo più preoccupazione ma qualche volta, se osservi bene, se sei attento, riesci a notare anche il sollievo che appare per un attimo, veloce, quando entra il dottore. La speranza che tu possa risolvere tutto, anche se sanno, senza che tu lo dica, che spesso non è così. E quando le notti son lunghe, ti trovi a sola a pensare nel letto fatto a metà, che ti ricorda che il tempo per dormire spesso non c’è. Ti stupisci, perchè li ricordi tutti, i nomi sfuggono ma i volti no. Chissà se loro il mio lo ricordano. Ancora dubbi. Ma il telefono suona e sono pronta per partire ancora. Il mio lavoro è cosi, lo amo e lo odio. Qualcuno ha bisogno, si va. E non si sa mai dove.